Volevo postare una ricetta dopo tanto tempo...
.... ma oggi non ci riesco: ho appena saputo che un piccolo angelo è salito in cielo lasciando i suoi genitori!
Sono anni che seguo il blog di Viviana, ho gioito per il matrimonio, per la casa, per la nascita del suo bambino....
Non riesco a razionalizzare un dolore così grande, a trovare una giustificazione...
Ciao Samuele...
domenica 31 ottobre 2010
giovedì 14 ottobre 2010
La zuppa più buona che ci sia: ceci e castagne
Sabato andiamo a cena da una coppia di amici che cucinano benissimo (meno male!) e cosa ci propongono come primo piatto?
Una zuppa!!!!! Io adoro le zuppe e ne faccio in continuazione, ma questa non è la solita zuppa, ma una zuppa buonissimissima che mi fa andare in un brodo di giuggiole.
Ceci e castagne: autunnale, facilissima (sopratutto se si usano castagne già lessate e pulite), praticamente un piatto unico che risolve la cena!!
Immediatamente, sfoderando gli "occhi di stelle", mi faccio dare la ricetta e già dal lunedì comincio a cercare come una disperata le castagne (pulite e lessate) che mi hanno detto di aver trovato al supermercato!
Ne giro tre o quattro e alla fine, ormai rassegnata all'idea di doverle fare da sola, le trovo al Todis nel reparto frigo della verdura!
Per 4/6 persone:
300 gr di ceci
300 gr di castagne lessate
pomodori o concentrato di pomodoro
200 gr Guanciale
sedano
peperoncino
rosmarino
aglio
olio
sale
Cuociere i ceci con olio, rosmarino e sale. Se sono quelli già precotti insaporirli solamente per un quarto d'ora.
In una padella soffriggiere l'aglio (io l'ho messo intero per poi toglierlo) , il rosmarino, il peperoncino, il sedano e il guanciale tagliato a tocchetti. Quando l'aglio è imbiondito aggiungere i pomodori. Se invece si usa il concentrato aggiungerlo dopo nei ceci.
Intanto schiacciare una parte di ceci e una parte di castagne insieme.
Versare il soffritto nei ceci insieme alle castagne a tocchetti e alla schiacciata di ceci e castagne.
Far cuocere fino a fare amalgamare e insaporire tutto 8sarebbe il caso di tenere da parte una parte dell'acqua di cottura dei ceci per allungare la zuppa nel caso risultasse troppo secca).
Con questa zuppa partecipo al contest
Buon appetito!!
Una zuppa!!!!! Io adoro le zuppe e ne faccio in continuazione, ma questa non è la solita zuppa, ma una zuppa buonissimissima che mi fa andare in un brodo di giuggiole.
Ceci e castagne: autunnale, facilissima (sopratutto se si usano castagne già lessate e pulite), praticamente un piatto unico che risolve la cena!!
Immediatamente, sfoderando gli "occhi di stelle", mi faccio dare la ricetta e già dal lunedì comincio a cercare come una disperata le castagne (pulite e lessate) che mi hanno detto di aver trovato al supermercato!
Ne giro tre o quattro e alla fine, ormai rassegnata all'idea di doverle fare da sola, le trovo al Todis nel reparto frigo della verdura!
Per 4/6 persone:
300 gr di ceci
300 gr di castagne lessate
pomodori o concentrato di pomodoro
200 gr Guanciale
sedano
peperoncino
rosmarino
aglio
olio
sale
Cuociere i ceci con olio, rosmarino e sale. Se sono quelli già precotti insaporirli solamente per un quarto d'ora.
In una padella soffriggiere l'aglio (io l'ho messo intero per poi toglierlo) , il rosmarino, il peperoncino, il sedano e il guanciale tagliato a tocchetti. Quando l'aglio è imbiondito aggiungere i pomodori. Se invece si usa il concentrato aggiungerlo dopo nei ceci.
Intanto schiacciare una parte di ceci e una parte di castagne insieme.
Versare il soffritto nei ceci insieme alle castagne a tocchetti e alla schiacciata di ceci e castagne.
Far cuocere fino a fare amalgamare e insaporire tutto 8sarebbe il caso di tenere da parte una parte dell'acqua di cottura dei ceci per allungare la zuppa nel caso risultasse troppo secca).
Con questa zuppa partecipo al contest
Buon appetito!!
venerdì 8 ottobre 2010
Zuppa di Piselli Selvatici
Preparatevi ad una carrellata infinita di zuppe!
Dovete sapere che appena arriva l'autunno e le giornate sembrano un po' più fresche a me scatta la mania delle zuppe tutte le sere e in tutti i modi!
Ogni ortaggio, legume e cereale che incontro deve diventare una zuppa, una minestra o una vellutata!
Da un viaggio a Castelluccio di Norcia avevo riportato lo scorso anno dei fantastici piselli selvatici, una parte li avevo fatti a minestra e gli altri erano rimasti nel barattolo di vestro sulla mensola della cucina in attesa di essere cucinati.
L'altro giorno mi sono messa a cercare su internet delle ricette che non fossero la solita zuppa o la solita minestra, ma alla fine - sono capitolata e indovinate che cosa ho preparato?
ZUPPA DI PISELLI SELVATICI
Per la ricetta copio e incollo quella della pasta perchè è praticamente identica.
Comunque i piselli vanno messi a bagno per almeno otto ore, si mette poi a soffriggere una cipolla (io uso quelle di tropea) con un pò di olio e una confezione piccola di pancetta dolce sgrassata (basta farla cuocere in un pochino di acqua e poi scolarla per togliere un po' di grasso), aggiungere dell'acqua e poi i piselli e far cuocere il tutto a fuoco medio per almeno un paio di ore (i piselli selvatici risultano un po' più duri da cuocere).
Diventa necessario controllare spesso il livello dell'acqua affinchè non si asciughi troppo; nel momento in cui i piselli saranno cotti, frullarne un pochino con il frullatore, scodellare e aggiungere un pochino di olio a crudo!
Dovete sapere che appena arriva l'autunno e le giornate sembrano un po' più fresche a me scatta la mania delle zuppe tutte le sere e in tutti i modi!
Ogni ortaggio, legume e cereale che incontro deve diventare una zuppa, una minestra o una vellutata!
Da un viaggio a Castelluccio di Norcia avevo riportato lo scorso anno dei fantastici piselli selvatici, una parte li avevo fatti a minestra e gli altri erano rimasti nel barattolo di vestro sulla mensola della cucina in attesa di essere cucinati.
L'altro giorno mi sono messa a cercare su internet delle ricette che non fossero la solita zuppa o la solita minestra, ma alla fine - sono capitolata e indovinate che cosa ho preparato?
ZUPPA DI PISELLI SELVATICI
Per la ricetta copio e incollo quella della pasta perchè è praticamente identica.
Comunque i piselli vanno messi a bagno per almeno otto ore, si mette poi a soffriggere una cipolla (io uso quelle di tropea) con un pò di olio e una confezione piccola di pancetta dolce sgrassata (basta farla cuocere in un pochino di acqua e poi scolarla per togliere un po' di grasso), aggiungere dell'acqua e poi i piselli e far cuocere il tutto a fuoco medio per almeno un paio di ore (i piselli selvatici risultano un po' più duri da cuocere).
Diventa necessario controllare spesso il livello dell'acqua affinchè non si asciughi troppo; nel momento in cui i piselli saranno cotti, frullarne un pochino con il frullatore, scodellare e aggiungere un pochino di olio a crudo!
lunedì 4 ottobre 2010
La finta trippa
Questa ricetta è semplicemente BUONISSIMA ed è uno dei pochi modi per far mangiare l'uovo alla mia dolce metà.
Una ricetta tipica romana è la Trippa: questa è una versione adatta a chi non ama mangiare le interiora e che non ha molto tempo.
Almeno una volta alla settimana la ripropongo per la cena e l'ho anche utilizzata una volta che avevo a cena una mia cara amica vegetariana (la sua versione era senza pecorino).
TRIPPA FINTA
4 uova (io uso quelle da allevamento biologico)
mezza bottiglia di salsa di pomodoro
un quarto di bicchiere di birra (rende la frittata più soffice e spugnosa)
pecorino romano grattuggiato
menta fresca
basilico
cipolla
olio, sale, pepe
Preparare un sugo leggero con olio, cipolla e passata di pomodoro.
Sbattere le uova con la birra, salarle e aggiungere al composto una bella manciata di menta fresca e basilico spezzettati.
Mettere le uova in una pirofila (io uso quelle di silicone, ma in caso contrario è necessario ungerla un pochino) e cuocere la frittata al forno per una decina di minuti.
Quando sarà fredda tagliarla a listrelle e buttarla nel sughetto lasciandola riposare un pochino in modo da insaporirsi ben bene, al momento di servire cospargere il tutto con del pecorino e le foglie di menta!
Una ricetta tipica romana è la Trippa: questa è una versione adatta a chi non ama mangiare le interiora e che non ha molto tempo.
Almeno una volta alla settimana la ripropongo per la cena e l'ho anche utilizzata una volta che avevo a cena una mia cara amica vegetariana (la sua versione era senza pecorino).
TRIPPA FINTA
4 uova (io uso quelle da allevamento biologico)
mezza bottiglia di salsa di pomodoro
un quarto di bicchiere di birra (rende la frittata più soffice e spugnosa)
pecorino romano grattuggiato
menta fresca
basilico
cipolla
olio, sale, pepe
Preparare un sugo leggero con olio, cipolla e passata di pomodoro.
Sbattere le uova con la birra, salarle e aggiungere al composto una bella manciata di menta fresca e basilico spezzettati.
Mettere le uova in una pirofila (io uso quelle di silicone, ma in caso contrario è necessario ungerla un pochino) e cuocere la frittata al forno per una decina di minuti.
Quando sarà fredda tagliarla a listrelle e buttarla nel sughetto lasciandola riposare un pochino in modo da insaporirsi ben bene, al momento di servire cospargere il tutto con del pecorino e le foglie di menta!
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