domenica 30 gennaio 2011
Un classico evergreen: i bucatini all'amatriciana
Con questa ricetta voglio partecipare a "LIBERIAMOCI DEL MAIALE" perchè non ne posso più di vedere violentato il mio paese!
Oggi in cucina c'è Mario, il mio compagno, che ha preparato un classico della cucina laziale: i bucatini alla amatriciana.
Spesso la domenica è lui a cucinare e bisogna ammettere che è molto bravo perchè segue le ricette alla perfezione, mentre io, al contrario, amo sperimentare, inventare e provare e infatti quando siamo in cucina contemporaneamente stiamo sempre a bisticciare perchè io faccio ad occhio e lui invece non sgarra dalla ricetta originale.
Oggi ho mangiato una amatriciana molto più buona di quella che spesso preparano tanti ristoranti famosi!
BUCATINI ALL'AMATRICIANA
400 gr di Bucatini
150 gr di guanciale (la pancetta, essendo un altro taglio del maiale, non rende allo stesso modo)
100 gr di pecorino
un barattolo di pomodori pelati
mezzo bicchiere di vino bianco
un peperoncino,
olio extravergine di oliva
sale
Tagliate le fette di guanciale a striscioline lunghe, uniformi e dello stesso spessore (non a dadini perchè indurisce).
Versate l'olio in una padella e farci rosolare il guanciale insieme al peperoncino continuando a girarle.
Abbassate il fuoco e fate rosolare il guanciale per un paio di minuti, fino a quando non abbia raggiunto la giusta coloritura giallo dorato, stando attenti a non farlo bruciacchiare.
Sfumate con il vino bianco e aspettare che evapori.
Aggiungere i pomodori e fate cuocere il sugo per circa 10 minuti, girandolo di tanto in tanto, finchè non raggiunga il giusto grado di densità e fluidità.
A cottura ultimata togliete il peperoncino e intanto scolate i bucatini al dente messi a cuocere in precedenza. Versateli nella padella e saltateli, aggiungendo, un pò alla volta il pecorino grattugiato.
Versate in un piatto, aggiungendo in superficie un pizzico di pecorino e serviteli caldi.
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giovedì 27 gennaio 2011
Ricetta vegan zuppa di finocchi e fave
Da qualche mese siamo abbonati ad una rivista fantastica che si chiama "Terra Nuova"!
Si tratta di un mensile per l'ecologia che tratta molti temi interessanti e ci aiuta ad avere più cura del nostro pianeta e della nostra salute; grazie a questa rivista ed al loro fantastico sito internet abbiamo cominciato ad avere un tenore di vita più rispettoso ed ecologico.
La rivista ha anche una proposta di ricette biologiche- vegane non indifferente e per noi che abbiamo deciso di diminuire la quantità di carne nella nostra dieta, spesso ci sono spunti per tanti piatti "verdi" ma gustosi!
Oramai mangiamo la carne solo un paio di volte a settimane (una volta carne bianca e una volta carne rossa) sia per una questione di salute sia perchè il mercato della carne inquina tantissimo!
Questa è una ricetta presente nell'ultimo numero della rivista!
Zuppa di finocchi e fave
4 bei finocchi
200 gr di fave secche (messe a bagno per una notte)
uno spicchio di aglio
sale
un filo di olio extravergine
Lavate e pulite i finocchi, lavate le fave e mettere tutto in una pentola con un filo di olio e l'aglio, aggiungere acqua fino a coprire e far cuocere a fuoco lento per almeno un ora (fino a quando le fave non saranno morbide).
Salate e frullare il tutto con il frullatore ad immersione.
Decorare con i gambi dei finocchi!
Si tratta di un mensile per l'ecologia che tratta molti temi interessanti e ci aiuta ad avere più cura del nostro pianeta e della nostra salute; grazie a questa rivista ed al loro fantastico sito internet abbiamo cominciato ad avere un tenore di vita più rispettoso ed ecologico.
La rivista ha anche una proposta di ricette biologiche- vegane non indifferente e per noi che abbiamo deciso di diminuire la quantità di carne nella nostra dieta, spesso ci sono spunti per tanti piatti "verdi" ma gustosi!
Oramai mangiamo la carne solo un paio di volte a settimane (una volta carne bianca e una volta carne rossa) sia per una questione di salute sia perchè il mercato della carne inquina tantissimo!
Questa è una ricetta presente nell'ultimo numero della rivista!
Zuppa di finocchi e fave
4 bei finocchi
200 gr di fave secche (messe a bagno per una notte)
uno spicchio di aglio
sale
un filo di olio extravergine
Lavate e pulite i finocchi, lavate le fave e mettere tutto in una pentola con un filo di olio e l'aglio, aggiungere acqua fino a coprire e far cuocere a fuoco lento per almeno un ora (fino a quando le fave non saranno morbide).
Salate e frullare il tutto con il frullatore ad immersione.
Decorare con i gambi dei finocchi!
domenica 23 gennaio 2011
La Linzertorte
Questa torta è una dei ricordi più buoni e golosi della nostra ultima vacanza in Austria.
Le nostre vacanze in bici sono sempre una bellissima esperienza, pedalare per km e km lungo le ciclabili che attraversano paesaggi da sogno, non avere programmi, orari o doveri è una delle emozioni più belle che si possano provare!
Il senso di libertà dato da questo tipo di vacanza è totale.
Ho sempre pensato che la torta austriaca per eccellenza fosse la Sacher e non passa anno che non rimanga golosamente meravigliata dalla bontà di questa torta semplice e geniale (ma considerate che io la mangio solo all'hotel Sacher); quest'anno invece, pedalando lungo il Danubio ci siamo fermati a Linz e abbiamo scoperto questa crostata dolce, delicata, ideale per una bella tazza di thè e anche relativamente facile da fare!
(ricetta di Christophe Felder)
250 farina
125 g zucchero
125 g burro
2 uova
65 g mandorle tritate
10 g cacao in polvere
½ bustina di lievito
1 cucchiaino raso di cannella
1 presa di sale
200 g di marmellata di Lamponi
Setacciare la farina con il lievito, il cacao e la cannella. Aggiungere il burro tagliato a pezzettini, le mandorle tritate (non troppo fine, si devono sentire i pezzettini), lo zucchero e il sale, e sbriciolare il tutto con la punta delle dita finché il burro non sia stato del tutto assorbito formando delle briciole piuttosto piccole. Aggiungere poi le uova e la buccia di limone, mescolando bene in modo da ottenere un impasto omogeneo. Formare una palla, avvolgerla nella pellicola e tenerla al fresco per due ore.
Dopo questo tempo, stendere l’impasto, con il mattarello, a 3mm, usare due terzi dell’impasto per rivestire uno stampo da crostata, , riempire con la marmellata e chiudere la crostata con delle strisce ricavate dall’ultimo terzo di impasto. Cuocere a 180° per 20-25 minuti.
Le nostre vacanze in bici sono sempre una bellissima esperienza, pedalare per km e km lungo le ciclabili che attraversano paesaggi da sogno, non avere programmi, orari o doveri è una delle emozioni più belle che si possano provare!
Il senso di libertà dato da questo tipo di vacanza è totale.
Ho sempre pensato che la torta austriaca per eccellenza fosse la Sacher e non passa anno che non rimanga golosamente meravigliata dalla bontà di questa torta semplice e geniale (ma considerate che io la mangio solo all'hotel Sacher); quest'anno invece, pedalando lungo il Danubio ci siamo fermati a Linz e abbiamo scoperto questa crostata dolce, delicata, ideale per una bella tazza di thè e anche relativamente facile da fare!
(ricetta di Christophe Felder)
250 farina
125 g zucchero
125 g burro
2 uova
65 g mandorle tritate
10 g cacao in polvere
½ bustina di lievito
1 cucchiaino raso di cannella
1 presa di sale
200 g di marmellata di Lamponi
Setacciare la farina con il lievito, il cacao e la cannella. Aggiungere il burro tagliato a pezzettini, le mandorle tritate (non troppo fine, si devono sentire i pezzettini), lo zucchero e il sale, e sbriciolare il tutto con la punta delle dita finché il burro non sia stato del tutto assorbito formando delle briciole piuttosto piccole. Aggiungere poi le uova e la buccia di limone, mescolando bene in modo da ottenere un impasto omogeneo. Formare una palla, avvolgerla nella pellicola e tenerla al fresco per due ore.
Dopo questo tempo, stendere l’impasto, con il mattarello, a 3mm, usare due terzi dell’impasto per rivestire uno stampo da crostata, , riempire con la marmellata e chiudere la crostata con delle strisce ricavate dall’ultimo terzo di impasto. Cuocere a 180° per 20-25 minuti.
domenica 16 gennaio 2011
Finalmente il PANE
Sono strafelice, orgogliosa e gongolante come una bimba davanti ad un regalo: finalmente ieri sera ho fatto il pane in casa!
Ho sempre creduto che si trattasse di una preparazione impossibile, difficilissima e inoltre il vecchio forno malfunzionante mi bloccava.. e invece: complice il forno nuovo, il fatto di non avere comprato il pane e di avere stranamente nel frigo il lievito di birra, ieri sera mi sono messa all'opera affidandomi alla ricetta di Giallozafferano (una garanzia!).
Il pane è venuto buonissimo, profumatissimo e questa mattina ce lo siamo mangiato con il miele a colazione!
Per comodità riporterò la sua ricetta!
il pane
250 gr di acqua tiepida
500 gr di farina
25 gr di lievito di birra
5 cucchiai di olio
15 gr di sale
2 cucchiaini rasi di zucchero
Iniziate la preparazione sbriciolando il lievito di birra in una piccola ciotolina: aggiungete 2 cucchiaini rasi di zucchero e mezzo bicchiere d'acqua tiepida; mescolate con un cucchiaino fino a sciogliere il lievito, poi coprite la ciotola con un piattino e attendete che sulla superficie del composto di formi una leggera schiuma.
Versate in una capiente ciotola, o su una spianatoia, la farina, facendo nel centro un buco, la cosiddetta "fontanella"; versate nella farina il composto di lievito, aggiungete l'olio, il sale disciolto nella rimanenteacqua tiepida e iniziate ad impastare (almeno 10 minuti) fino a che la pasta risulti omogenea, elastica e liscia (all'occorrenza, se l'impasto risultasse duro, aggiungete ancora un po' di acqua e nel caso contrario, aggiungete invece un po' di farina).
Date all'impasto la forma di una palla e mettetelo in una terrina dal fondo infarinato che coprirete con un telo pulito e lascerete riposare in un luogo tiepido e lontano da correnti d'aria (ad esempio un armadio o il forno spento), per almeno due ore: Tenete presente che l'impasto deve raddoppiare il suo volume.
Ho sempre creduto che si trattasse di una preparazione impossibile, difficilissima e inoltre il vecchio forno malfunzionante mi bloccava.. e invece: complice il forno nuovo, il fatto di non avere comprato il pane e di avere stranamente nel frigo il lievito di birra, ieri sera mi sono messa all'opera affidandomi alla ricetta di Giallozafferano (una garanzia!).
Il pane è venuto buonissimo, profumatissimo e questa mattina ce lo siamo mangiato con il miele a colazione!
Per comodità riporterò la sua ricetta!
il pane
250 gr di acqua tiepida
500 gr di farina
25 gr di lievito di birra
5 cucchiai di olio
15 gr di sale
2 cucchiaini rasi di zucchero
Iniziate la preparazione sbriciolando il lievito di birra in una piccola ciotolina: aggiungete 2 cucchiaini rasi di zucchero e mezzo bicchiere d'acqua tiepida; mescolate con un cucchiaino fino a sciogliere il lievito, poi coprite la ciotola con un piattino e attendete che sulla superficie del composto di formi una leggera schiuma.
Versate in una capiente ciotola, o su una spianatoia, la farina, facendo nel centro un buco, la cosiddetta "fontanella"; versate nella farina il composto di lievito, aggiungete l'olio, il sale disciolto nella rimanenteacqua tiepida e iniziate ad impastare (almeno 10 minuti) fino a che la pasta risulti omogenea, elastica e liscia (all'occorrenza, se l'impasto risultasse duro, aggiungete ancora un po' di acqua e nel caso contrario, aggiungete invece un po' di farina).
Date all'impasto la forma di una palla e mettetelo in una terrina dal fondo infarinato che coprirete con un telo pulito e lascerete riposare in un luogo tiepido e lontano da correnti d'aria (ad esempio un armadio o il forno spento), per almeno due ore: Tenete presente che l'impasto deve raddoppiare il suo volume.
Ora la vostra pasta base per il pane è pronta per essere infornata: date alla pasta una forma di pagnotta, praticatevi sopra quattro tagli (a forma di quadrato se la pagnotta è tonda oppure 3 tagli obliqui per il lungo se avete realizzato un filone ) profondi circa 1 cm, e infornate la pagnotta in forno gia' caldo a circa 220° per circa venti minuti, dopodichè abbassate la temperatura del forno a 180° e proseguite la cottura per altri 20-25 minuti circa, impostando il calore sulla parte inferiore del forno (verificate voi stessi la cottura servendovi di un ferro da spiedo).
martedì 11 gennaio 2011
Frittata di peperoni al forno
Eccomi nuovamente con una ricetta veloce, semi-dietetica e buonissima.
Sembrerò ripetitiva e anche un po' banale, ma a volte leggo blog con ricette indubbiamente buone, ma con preparazioni elaboratissime e complicate, che fanno sembrare le mie ricette delle vere stupidaggini.
Io non ho mai molto tempo per cucinare e qui in casa siamo quasi sempre a dieta quindi devo ripiegare su ricette leggere e pratiche.
Questa ricetta la uso spesso come antipasto nelle cene con gli amici tagliata a quadratini e faccio sempre un figurone!
FRITTATA DI PEPERONI AL FORNO
4 uova,
un peperone giallo e un peperone rosso,
uno spicchio di aglio,
una cipolla di tropea,
cinque o sei pomodorini,
olio,
basilico
sale e pepe
Lavare e tagliare i peperoni a listrelle eliminando i semi interni, metterli in una padella antiaderente con i pomodorini tagliati a metà, un filo di olio e l'aglio, coprire e far cuocere a fuoco medioper almeno dieci minuti 8in caso aggiungere un cucchiaio di acqua per non farli bruciare), salate e pepate.
Sbattere le uova e aggiungere il basilico a pezzetti e quando i peperoni saranno freddi, amalgamare il tutto.
Oliare leggermente una teglia, metterci la frittata e cuocere tutto al 200 gradi per almeno 15 minuti.
Sembrerò ripetitiva e anche un po' banale, ma a volte leggo blog con ricette indubbiamente buone, ma con preparazioni elaboratissime e complicate, che fanno sembrare le mie ricette delle vere stupidaggini.
Io non ho mai molto tempo per cucinare e qui in casa siamo quasi sempre a dieta quindi devo ripiegare su ricette leggere e pratiche.
Questa ricetta la uso spesso come antipasto nelle cene con gli amici tagliata a quadratini e faccio sempre un figurone!
FRITTATA DI PEPERONI AL FORNO
4 uova,
un peperone giallo e un peperone rosso,
uno spicchio di aglio,
una cipolla di tropea,
cinque o sei pomodorini,
olio,
basilico
sale e pepe
Lavare e tagliare i peperoni a listrelle eliminando i semi interni, metterli in una padella antiaderente con i pomodorini tagliati a metà, un filo di olio e l'aglio, coprire e far cuocere a fuoco medioper almeno dieci minuti 8in caso aggiungere un cucchiaio di acqua per non farli bruciare), salate e pepate.
Sbattere le uova e aggiungere il basilico a pezzetti e quando i peperoni saranno freddi, amalgamare il tutto.
Oliare leggermente una teglia, metterci la frittata e cuocere tutto al 200 gradi per almeno 15 minuti.
mercoledì 5 gennaio 2011
Sformatini di riso, zucchine, piselli e gamberetti
Annunciazione, annunciazione!!!
Domani avrò finalmente un forno nuovo e potrò cimentarmi in torte e lieviti direttamente qui a casa senza dover andare a casa di mio padre!
Dovete sapere che io, nella mia casetta piccina piccio', ho una macchina del gas con relativo forno elettrico di ben 37 anni..... e chissà come mai da un po' di tempo tendeva a bruciacchiare ogni torta o impasto, mentre arrosti e polli venivano una bomba con una bella crosticina croccante croccante (praticamente le "resistenze" elettriche del forno bruciavano troppo).
La mia dolce metà, stanco delle mie continue lamentele, ha deciso di devolvere una parte (una buona parte) del suo premio di produzione aziendale per comprare forno e piano cottura nuovi.
Per il momento la casa è un delirio perchè stiamo montando tutto da soli e non sono neanche sicura di riuscire a cucinare la cena, ma domani avrò un forno bellissimissimooooooooooo.. evvivaaaaaaaaa!!!!!
Oggi vi posto una ricetta che ho preparato per una coppia di amici venuta a cena da noi qualche giorno prima di natale. Per l'occasione avevamo preparato un sacco di cose buone e sfiziose e a breve posterò tutto il menù!
Sformatini di riso, zucchine, piselli e gamberetti
200 gr. di riso
100 gr di philadelphia
1 zucchina
80 gr di piselli surgelati
2 scalogni
10 code di gambero
un pochino di vino bianco
30 gr di burro
4 cucchiai di olio evo
brodo vegetale
1 limone
1 spicchio di aglio
peperoncino
sale
Sbucciate e tritate gli scalogni, lavate e tagliate la zucchina a piccoli pezzi.
Fate rosolare lo scalogno con il burro, aggiungere il riso e lasciarlo tostare per 2 minuti quindi bagnarlo con il vino, farlo sfumare e aggiungere un mestolo di brodo caldo man mano che si consuma, continuando a girare.
Cuocere per 10 minuti, aggiungere quindi i piselli e la zucchina e terminare la cottura, sempre unendo di tanto in tanto il brodo caldo, a fine cottura unite mescolando il philadelphia al risotto e regolare di sale.
Versate il risotto in 4 stampini usa e getta e tenerlo al caldo.
Tagliate l'aglio e metterlo in una padella con un filo di olio e il peperoncino, aggiungere i gamberetti e bagnarli con il succo di limone, aggiustate di sale e di pepe e cuocerli per cinque minuti.
Sformate il risotto nei piatti e decorare con i gamberetti.
Buonissimo e molto chic!!!!!
Domani avrò finalmente un forno nuovo e potrò cimentarmi in torte e lieviti direttamente qui a casa senza dover andare a casa di mio padre!
Dovete sapere che io, nella mia casetta piccina piccio', ho una macchina del gas con relativo forno elettrico di ben 37 anni..... e chissà come mai da un po' di tempo tendeva a bruciacchiare ogni torta o impasto, mentre arrosti e polli venivano una bomba con una bella crosticina croccante croccante (praticamente le "resistenze" elettriche del forno bruciavano troppo).
La mia dolce metà, stanco delle mie continue lamentele, ha deciso di devolvere una parte (una buona parte) del suo premio di produzione aziendale per comprare forno e piano cottura nuovi.
Per il momento la casa è un delirio perchè stiamo montando tutto da soli e non sono neanche sicura di riuscire a cucinare la cena, ma domani avrò un forno bellissimissimooooooooooo.. evvivaaaaaaaaa!!!!!
Oggi vi posto una ricetta che ho preparato per una coppia di amici venuta a cena da noi qualche giorno prima di natale. Per l'occasione avevamo preparato un sacco di cose buone e sfiziose e a breve posterò tutto il menù!
Sformatini di riso, zucchine, piselli e gamberetti
200 gr. di riso
100 gr di philadelphia
1 zucchina
80 gr di piselli surgelati
2 scalogni
10 code di gambero
un pochino di vino bianco
30 gr di burro
4 cucchiai di olio evo
brodo vegetale
1 limone
1 spicchio di aglio
peperoncino
sale
Sbucciate e tritate gli scalogni, lavate e tagliate la zucchina a piccoli pezzi.
Fate rosolare lo scalogno con il burro, aggiungere il riso e lasciarlo tostare per 2 minuti quindi bagnarlo con il vino, farlo sfumare e aggiungere un mestolo di brodo caldo man mano che si consuma, continuando a girare.
Cuocere per 10 minuti, aggiungere quindi i piselli e la zucchina e terminare la cottura, sempre unendo di tanto in tanto il brodo caldo, a fine cottura unite mescolando il philadelphia al risotto e regolare di sale.
Versate il risotto in 4 stampini usa e getta e tenerlo al caldo.
Tagliate l'aglio e metterlo in una padella con un filo di olio e il peperoncino, aggiungere i gamberetti e bagnarli con il succo di limone, aggiustate di sale e di pepe e cuocerli per cinque minuti.
Sformate il risotto nei piatti e decorare con i gamberetti.
Buonissimo e molto chic!!!!!
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domenica 2 gennaio 2011
Orecchiette alle cime di rapa
Buon anno!!!!
Intanto vi comunico che ho una marea di ricette arretrate mentre il tempo per stare dietro al blog è sempre pochissimo.
Comunque, come da tradizione, ecco un piatto facile facile, buono, economico (che non guasta mai) e con cui fare un figurone con gli ospiti utilizzando i prodotti che l'inverno ci mette a disposizione.
INGREDIENTI per 2 persone:
500 gr di cime di rapa
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
2 spicchi d'aglio
1 filetto di acciuga sott'olio
peperoncino
160 gr di pasta tipo orecchiette
pepe
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
2 spicchi d'aglio
1 filetto di acciuga sott'olio
peperoncino
160 gr di pasta tipo orecchiette
pepe
Pulire le cime di rapa selezionando soltanto i fiori e le foglie più tenere.
In una capace padella mettere l'olio, l'aglio pelato, l'acciuga ben scolata ed il peperoncino tritato grossolanamente.
Accendere il fuoco e far dolcemente dorare l'aglio e l'acciuga, poi spegnere e mettere da parte.
Portare a bollore l'acqua per la pasta, salarla e buttare le orecchiette. Puntare il timer 5 prima della fine cottura delle orecchiette ed aspettare.
Quando suona aggiungere nella pentola con l'acqua insieme alle orecchiette anche le cime di rapa ed attendere che passino gli ultimi 5 minuti di cottura.
Accendere il fuoco sotto la padella con aglio, olio e peperoncino, scolare la pasta e le verdure e metterle nella padella.
Saltare la pasta a fiamma vivace nella padella con l'olio caldo per un paio di minuti.
Servire ancora calde dopo una macinata di pepe fresco e l'aggiunta di un filo d'olio di oliva extravergine.
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