lunedì 16 novembre 2020

Tajine di agnello e frutta secca

 Ho scoperto, dopo mesi che non accendevo il mac, di avere una marea di ricette in sospeso.

Si tratta di ricette estive e quindi dovrò aspettate parecchio prima di poterle pubblicare.

Che periodo sto passando? Boh!!! Viviamo tutti sospesi in un mondo ed in una realtà che non sono più gli stessi dello scorso anno, qui sui social c'è il pienone di persone che continuano a comportarsi come se nulla fosse alla continua ricerca di followers e consensi.

Io invece sto vivendo nuovamente un momento di vuoto, di tisane rilassanti e pasticche di valeriana, di notti insonni e tante preoccupazioni che pesano sulle spalle come macigni.

Comunque una cosa è certa: la domenica cerchiamo sempre di coccolarci con cose buone da mangiare: pianifichiamo già dal venerdì il menù, facciamo la spesa e la domenica mattina ci svegliamo con calma e ci dedichiamo alla preparazione del piatto scelto, lentamente, senza fretta, con musica di sottofondo e un buon bicchiere di rosso a farci compagnia.

Era da parecchio che volevamo provare la Tajine e ne siamo rimasti folgorati: il profumo di carne e spezie che si sprigiona quando, dopo ore di cottura a fuoco lentissimo, si alza il coperchio è qualcosa che ti avvolge come un abbraccio, che ti consola come una pacca sulle spalle e ti consola da tutte le brutture  vissute durante la settimana.

Vi lascio la ricetta e vi ricordo che è una preparazione lunga, ma ne vale la pena.




TAJINE DI AGNELLO E FRUTTA SECCA


1 litro di brodo vegetale

1 kg di agnello a pezzi

2 spicchi di aglio

2 cipolle

2/3 patate 

una stecca di cannella

peperoncino q.b.

zenzero q.b.

100 gr di prugne secche messe in ammollo nel succo di un  arancia

100 gr di albicocche secche

100 gr di mandorle

curcuma

una bustina di zafferano

40 gr di miele millefiori

sale e pepe

olio 


Nella tajine mettere a soffriggere con un pochino di olio extra vergine la cipolla e l'aglio  tagliati finemente, aggiungere l'agnello e lasciare rosolare per un 5 minuti a fuoco medio mescolando con un cucchiaio, aggiungere la stecca di cannella, la curcuma, lo zenzero e lo zafferano.

Dopo cinque minuti aggiungere due mestoli di brodo e coprire abbassando il fuoco al minimo, lasciando cuocere per circa un ora.

Dopo un ora scolare le prugne dal succo d'arancia e unirle all'agnello. aggiungere anche le patate tagliate a spicchi molto grandi, aggiungete anche il miele.

Lasciar cuocere per altri 20 minuti.

Tostate le mandorle in padella e aggiungerle alla tajine poco prima di servirla.

Noi solitamente accompagniamo il piatto con un coos cous speziato alla mente e al limone.





giovedì 30 luglio 2020

Riso rosso con zucchine e speck





Luglio, caldo, caldo torrido, noia, apatia e un estate strana che fatica a partire a livello di spensieratezza e di gioia di stare insieme agli altri: la voglia c'è, il tempo anche, gli amici sono sempre lì, ma sempre che tutto sia ovattato e congelato in qualcosa che fatica a sbloccare l'ingranaggio.

Questo lungo periodo di solitudine ha lasciato il segno, il divano che è diventato un nido fin troppo caldo e protettivo, le serie tv che si susseguono a turno su Netflix e Prime lasciando poco spazio ad altro, la poca voglia di uscire da questa routine fatta di riti e orari ben precisi a cui aggrapparsi per non perdersi.

Io che sono sempre stata una persona in modalità "non mi fermo mai e ho sempre tremila cosa da fare", ho scoperto che i tempi lenti e la pigrizia estrema tendono a prendere facilmente il sopravvento sulla mia frenesia di divorare il tempo, sulla mia continua necessità di accelerare i tempi e correre verso il futuro.

Oggi la mia pigrizia mi ha portato a preparare un piatto fin troppo semplice, con pochi ingredienti perché è passata pure la voglia di andare a fare la spesa.....




RISO ROSSO CON ZUCCHINE E SPECK


180 gr di riso rosso
2 zucchine
una confezione di speck a dadini
una cipolla
due pomodorini secchi
una manciata di piselli surgelati
Olio, sale e pepe



In una padella mettere a soffriggere con la cipolla e l'olio le zucchine tagliate a rondelle e lo speck, aggiungere i piselli surgelati e un paio di cucchiai di acqua.
A cottura quasi ultimata tagliuzzare i pomodori secchi a listrelle e aggiungerli nella padella.
Regolate di sale dopo aver assaggiato perché i pomodori secchi tendono a rilasciare molto sale.

A cottura ultimata aggiungere il riso rosso precedentemente bollito e amalgamare il tutto facendo insaporire per qualche minuto.

Da mangiare preferibilmente a temperatura ambiente.



martedì 14 luglio 2020

Spaghetti ai tre pomodori con nduja






In questi giorni il caldo il sole sono talmente forti che ho poca voglia anche di arrivare a fare spesa al supermercato vicino casa (5 minuti scarsi a piedi) e sto cercando di dar fondo a tutte le scorte alimentari accumulate in casa nei mesi scorsi.
La vera svolta per questa ricetta è stato l'aver piantato, in pieno lockdown, 6 piante di pomodorini  e 2 piante di peperoncini  super piccanti sul balcone e aggiungendo pochi ingredienti presenti in dispensa ho preparato questi spaghetti super golosi.


Inoltre sono in piena crisi da socializzazione: mi mancano le serate con gli amici, la spensieratezza del potersi abbracciare e la leggerezza del preparare tutto per la vacanza estiva (che quest'anno molto probabilmente non si farà).

Aspettiamo giorni a anni migliori, ma la pazienza e l'ottimismo stanno cominciando a scarseggiare.







SPAGHETTI AI TRE POMODORI CON NDUJA

Spaghetti
pomodori pachino
pomodori secchi
peperoncino fresco
concentrato di pomodoro
nduja in barattolo
aglio
olio



Non metto le grammature perché faccio tutto ad occhio calcolando le quantità per due persone.


In una padella antiaderente mettere a soffriggere olio di oliva e uno spicchio d'aglio, aggiungere i pomodori pachino tagliati a metà e lasciar cuocere per circa 20 minuti a fuoco basso.
Unire dei pomodori secchi tagliati a listelli, il peperoncino fresco e  un cucchiaio di concentrato di pomodoro e lascio cuocere per altri 5 minuti
A fuoco spento aggiungo un cucchiaio di nduja calabrese ( io ne uso una un barattolo che compro al supermercato), pr rendere tutto più cremoso la stempero con un pochino di acqua di cottura degli spaghetti.
Nel mentre cuocere gli spaghetti e poi far saltare il tutto per circa 5 minuti aggiungendo basilico fresco.

A piacere aggiungere parmigiano.





giovedì 18 giugno 2020

Plumcake salato con Asparagi e Formaggi










Ma le persone che si montano la testa che problema hanno?
Può essere che avere follower sui social sia così importante per gli altri?
Perché sui social appena si supera un determinato numero di followers la gente comincia quasi a dare di matto? 
Ho scoperto che dietro al mondo social del food si nascondono invidie, ripicche, frecciatine e cose raccontate alle spalle e perché tutto questo? perché da un po' di anni il food sui social è diventato un lavoro, un modo per guadagnare dei soldi o semplicemente  per  ricevere prodotti o cene in omaggio in cambio di sponsorizzazioni.
E in questo mondo così artefatto ogni nuova persona che comincia ad avere un certo seguito, viene spesso vista con un potenziale nemico, come un qualcuno che potrebbe venire a rubarci quel piccolo spazio di celebrità e sponsorizzazioni che ci siamo create.

Io per un periodo, all'inizio della mia carriera di food blogger,  avevo un certo seguito, avevo aziende che mi contattavano per le sponsorizzazioni e per un momento mi sono pure divertita nel farlo (parliamo di almeno una decina di anni or sono), ma poi era diventato stressante perché in cambio dei prodotti (speso neanche così ottimi) dovevi sottostare ad una serie di rigide regole con un tot di "passaggi pubblicitari" sul blog a cadenza fissa.
Insomma, io mi stufo subito di tutto e anche questa esperienza mi ha stancato dopo poco.

Il mio desiderio di fare come mi pare e  farlo quando mi pare, ha avuto la meglio sul mio diventare famosa in questo campo e per fortuna ho un lavoro al di fuori di questo mondo tutto like e cuoricini, che mi permette di tenere questo spazio come un semplice diario di appunti e ricette.

Passando come sempre di palo in frasca e senza nessuna connessione logica,  ecco a voi una ricetta adatta per un pic nick, una scampagnata o una merenda alternativa.










PLUMCAKE SALATO CON ASPARAGI E FORMAGGIO

250 gr di asparagi
250 gr di farina
100 gr di prosciutto cotto a dadini
3 uova
100 ml di olio di semi
100 ml di latte
150 gr di emmental
50 gr parmigiano
50 gr di feta
un pizzico di sale e un po' di pepe
una bustina di lievito istantaneo per salati



Bollire gli asparagi e farli raffreddare a temperatura ambiente per un oretta.
In una ciotola mischiare tutti gli ingredienti compresi una parte di asparagi tagliati a rondelle, mentre 5/6 andranno lasciati interi.
Mescolare bene e  trasferire  in uno stampo da plumcake precedentemente imburrato e infarinato.

Io ho aggiunto sopra dei semi di zucca e dei semi di sesamo per decorare, ma sono facoltativi.
Infornare a 180 gradi per una ventina di minuti (la prova stecchino vi dirà quando è pronto).

lunedì 15 giugno 2020

Chili con Carne





Ancora non sono tornata a mangiare al ristorante, lo farò presto perché è una delle cose che mi è mancata di più in questo periodo: andare a provare posti e cibi nuovi, studiare il menù in anticipo pregustando il sapore di quello che assaggerò e sopratutto, se qualcosa mi piace particolarmente, provare immediatamente a riproporla in versione casalinga.

Il chili con carne è uno dei piatti che fin da studentessa universitaria, preparavo per stupire i miei amici poco abituati alla cucina etnica. Loro che pasteggiavano a pizza, panini e birra, rimanevano sempre un po’ spiazzati quando, approfittando delle vacanze estive dei miei, li invitavo a casa per cucinargli “cose strane”.

Il chili è comunque un piatto adatto per abituarsi a sapori e spezie nuove, è semplice da preparare e gli ingredienti sono di facile reperibilità.







Chili con Carne


500 gr di carne macinata di ottima qualità
due peperoni rossi
due cipolle
una scatola di fagioli rossi (oppure fagioli borlotti)
un cucchiaio di passata di pomodoro
spezie per chili
peperoncino a piacere



In una grande padella mettete a soffriggere le cipolle tagliate e l'olio, aggiungere la carne e sfumarla con del vino bianco, lasciar insaporire per circa 5 minuti .
Aggiungere la salsa di pomodoro, le spezie e i peperoni tagliati a strisce. 
Lasciar cuocere per venti minuti e aggiungere i fagioli, lasciare a fuoco basso per altri 5/10 minuti.
Servire caldo con delle tortillas





mercoledì 10 giugno 2020

Baingan bharta: melanzana indiana








Ora che tutto è tornato più o meno alla normalità, ora che sembra che tutta la paura debba evaporare come acqua al sole, tutti sono già proiettati alle vacanze estive.

Per noi è stranissimo non aver ancora programmato nulla, non avere già le nostre scrivanie invase da fogli, itinerari e guide turistiche. Noi abbiamo sempre organizzato tutto da soli, dai viaggi più banali a quelli più complessi.

Dalle varie ciclabili in giro per Austria e Germania (con tanto di bagagli al seguito caricati sulle bici), ai più rilassanti viaggi on the road, dove l'itinerario da seguire e le tappe variano  a seconda delle voglie di quello che accade.

Mi ricordo che quando andammo in Giappone per la prima volta (in un momento in cui non era ancora ancora scoppiata la moda dell'oriente e molte persone non sapevano neanche dove fosse collocato geograficamente), passai circa sei mesi ad organizzare tutto, a reperire tutte le informazioni, a girare tutto i blog e i video di viaggio in rete e alla fine ne uscì fuori uno dei viaggio più belli della mia vita: un emozione unica e la sensazione di essere davvero dall'altra parte del mondo.
Poi gli altri viaggi in terra nipponica sono stati più rapidi da organizzare, ma altrettanto belli e il vero grande scoglio è stato quello di andare a spulciare realtà  e luoghi meno turistici.

Il viaggio in Corea del Sud invece è stato più complicato da organizzare perché è una meta poco turistica per noi italiani, perché non esiste una guida in italiano, perché ci siamo dovuti mettere a tavolino e andare a cercare le cose da vedere cercando d'incastrare le poche notizie e i pochissimi racconti di viaggio trovati on line e su qualche scarna guida turistica in lingua inglese.

Comunque la voglia di viaggiare penso che non mi passerà mai, per me il viaggio è libertà e scoperta, è immergersi in qualcosa di nuovo e respirarne il profumo, immaginando la mia vita in una realtà completamente diversa da quella conosciuta.

Un viaggio che mi piacerebbe tanto fare è l'India, ho tante curiosità, ma anche tanti dubbi e paure perché secondo me è uno di quei posti che potresti amare alla follia oppure odiare.
Voi ci siete stati? Avete consigli? Esperienze da raccontare?

E dato che il viaggio è anche e sopratutto (almeno per me e Mario) mangiare a assaggiare la cucina tipica ecco che, in attesa del futuro, mi comincio ad avvicinare anche alla cucina indiana tipica senza dover passare per il ristorante.

Oggi per voi una ricetta semplice ed estiva, che a noi è piaciuta molto.







BAINGAN BHARTA


2 melanzane
1 cipolla
2 pomodori rossi
2 cucchiai di olio di oliva
1 peperoncino rosso tagliato a listrelle
1 cucchiaio di cumino
2 cucchiaini di mix di spezie Garam Masala
1 cucchiaino di paprika
 1 cucchiaino scarso di zenzero fresco grattugiato
coriandolo
sale


Lavare e tagliate in due le melanzane, adagiatele su carta da forno in una teglia e  fatele cuocere per circa 40 minuti a forno caldo, fino a quando sarà possibile, ancora calde, spolparle con una forchetta eliminando la buccia.

Tenere la polpa da parte schiacciandola e sminuzzandola, e in una padella mettere cipolla tagliata, i pomodori a dadini, l'olio, le spezie e dopo averle fatte insaporire un minuto aggiungere le melanzane regolando di sale.

Lasciar cuocere a fuoco basso per circa 15 minuti, aggiungendo poca acqua  se risultasse troppo asciutto.

Servire spolverando con coriandolo fresco e peperoncino (in base ai gusti)



Torta Rustica con Verdure e Stracchino









Sono una persona tendenzialmente insicura e paurosa, che come detto in precedenza ha serie difficoltà ad affrontare tutto ciò che è nuovo e imprevisto.

In tante situazioni mi sento inopportuna e invece di spronarmi e pensare che ce la farò, la prima cosa che mi passa per la testa è "Non riuscirò mai"; poi mi faccio coraggio e alla fine, in caso di successo, mi sento al pari di un Dio in terra!

Ho spesso ma di pancia e attacchi di cervicale ogni volta che ho "l'ansia da prestazione" in quasi tutti i contesti.

Ci sono situazioni che padroneggio con competenza e spigliatezza (nel campo lavorativo, se c'è necessità di parlare in pubblico di qualcosa che conosco bene, quando c'è da socializzare con gli atri) e invece ci sono settori dove ho sempre paura di non essere all'altezza, di non riuscire anche quando quello che mi appresto a fare mi piace o non è particolarmente difficile.

La mia paura del futuro, di non riuscire a gestire l'imprevisto o il non conosciuto, mi fa stare male....

Oramai il mio blog di cucina sta somigliando sempre di più ad uno studio di psicanalisi interiore, ma sono contenta perché riesco a tirare fuori tante cose e tanti lati poco belli del mio carattere senza preoccuparmi, perché lo leggono talmente tante poche persone che è quasi come se stessi raccontando tutto ad un diario segreto!

Oggi vi presento una torta salata semplicissima, buona ed estiva che faccio spesso in occasione di cene con gli amici e riscuote sempre un buon successo!








TORTA RUSTICA CON VERDURE E STRACCHINO

Una confezione di pasta brisè
mezza zucchina
mezza melenzana
un peperone
un uovo
100 gr di stracchino

Lavare e tagliare tutte le verdure a listrelle, in una padella antiaderente fare rosolare un filo di olio con uno spicchio di aglio, metterci le verdure, togliere lo spicchio di aglio, aggiungere un pochino di acqua, sale e pepe e coprire lasciando cuocere a fuoco lento per circa dieci minuti.
Quando le verdure saranno fredde unire l'uovo  e lo stracchino e utilizzare il composto per riempire la pasta sfoglia.
Cuocere in forno a 180 gradi per 20 minuti.

venerdì 29 maggio 2020

Minestra di zucchine









Il mio compagno è napoletano e per lui la pasta azzeccata non è un taglio di pasta,  la risposta ad un gioco a quiz o cose simili..... per lui la pasta azzeccata è una minestra di pasta asciutta, densa, nella quale non rimane per nulla brodo e si può mangiare anche con la forchetta!

Domenica mi ha preparato questa buonissima pasta e zucchine azzeccata e anche se il mio contributo è stato semplicemente quello di aver pesato il giusto quantitativo di pasta, mi sono appropriata delle ricetta e la pubblico immediatamente perchè questa pasta è buonissima con le zucchine saporite che ci sono in questo periodo! (impossibile farla altrettanto buona in inverno con le zucchine "fuori stagione" e a prezzi esagerati!).





PASTA E ZUCCHINE 
(ricetta per due persone abbondanti)

180 gr di pasta mista

800 gr zucchine,

parmigiano q.b.

aglio,

sale e olio extra vergine

Tagliate le zucchine a dadini e mettere a soffiggere in una pentola un po' di olio con l'aglio, aggiungere le zucchine e l'acqua (non tantissima è meglio coprire appena le zucchine e al massimo aggiungerne quando si asciuga), far cuocere per almeno 30 minuti in modo da far spappolare per benino le zucchine (lo spicchio d'aglio se volete lo potete togliere prima che diventi irriconoscibile dalle zucchine e quindi introvabile)!

Trascorsi i 30 minuti aggiungere la pasta e attenendere il tempo di cottura, mi raccomando di controllare spesso che non si asciughi troppo l'acqua e aggiungerla (in caso si renda necessario) solo calda in modo da non fermare la cottura della pasta!

Cotta la pasta mettere il parmigiano e far mantecare per cinque minuti, impiattate e servite!!!





lunedì 25 maggio 2020

Bibimbap








Ed ecco a voi uno dei piatti coreani più famosi e conosciuto fuori dai confini: il bibimbap.

Questo piatto dal nome che somiglia  a quello di un orsacchiotto (ora dopo questa affermazione verrò picchiata da qualche coreano) è un piatto che tutti possono fare anche in casa usando pochi semplici ingredienti  e potendoli modificare in base a quello che si ha.

Serviranno comunque le due preparazioni di base che ho pubblicato precedentemente: germogli di soia e spinaci al sesamo e se possibile un po' di kimchi.









BIBIMBAP
(dosi per due persone molto affamate)



200 gr di carne di manzo tagliata sottile
2 carote tagliate a Julienne
1 peperone rosso affettato finemente
150 gr di spinaci al sesamo
150 gr di germogli al sesamo
2 uova al tegamino
100 gr di kimchi
Un cucchiaio di mirin
un cucchiaio di salsa di soia
una cipolla
un cucchiaio di olio di semi

300 gr di riso per sushi cotto

Scaldate un po' di l'olio in una padella e saltateci le carote per circa due minuti sfumandoli con un pochino di salsa di soia, metterle da parte e fare lo stesso con il peperone e mettete da parte anche il peperone.

Nella stessa padella affettate finemente una cipolla e saltatela con un pochino di salsa di soia,
aggiungeteci il manzo tagliato a listrelle e lasciar cuocere per qualche minuto sfumando con del mirin.


Disponete il riso cotto in due ciotole, sistemateci sopra tutti gli ingredienti e l'uovo, aggiungete un cucchiaino di olio di sesamo in ogni ciotola.

Servite bel caldo mescolando gli ingredienti.









venerdì 22 maggio 2020

Germogli di Soia al sesamo (Sukju Maul Muchin)











Purtroppo ho scoperto di essere una maniaca del controllo: fortunatamente non sono di quelle persone che vogliono interferire o decidere sulla vita degli altri, ma ho la pretesa di poter controllare tutto quello che mi circonda e che mi riguarda.

Vivo con relativa ansia ogni imprevisto, ogni prova da affrontare (a meno che non sia in grado di padroneggiare il tutto), ho una vera e propria asticella di valutazione sulle mie prestazioni fissa sul 100%.

Per esempio: approfittando di questa quarantena ho deciso d'iscrivermi ad un corso d'inglese. Fantastico, vero?? Un modo eccellente per rendere produttivo questo periodo così anomalo.
Il mio più grande cruccio è quello di non averlo mai studiato a scuola perché mia madre decise che era meglio il francese e nel corso degli anni passati ho sempre avuto una forma di ammirazione segreta e d'invidia per tutte quelle persone in grado di comunicare con il mondo intero senza bisogno di ricorrere al linguaggio più semplice: quello dei segni e dei gesti.

Il corso sta andando abbastanza bene, ma ogni volta che devo affrontare la lezione con il tutor entro nel panico e mi sembra di avere le scimmie che suonano i piatti nel mio cervello!

Il guaio è che non accetto di non essere perfetta...

E ora passando di palo in frasca eccomi con la seconda ricetta etnica che ci servirà a preparare uno dei piatti più caratteristici coreani.










GERMOGLI DI SOIA AL SESAMO 
(Sukju Maul Muchin)

500 gr di  germogli di soia 

1  cipollotto tritato
mezzo spicchio di aglio schiacciato
1-2 cucchiaini di sesamo tostati
2 cucchiai di olio di sesamo tostato
2 cucchiaini di salsa di soia

In una pentola di acqua bollente cuocere i germogli per circa 30 secondi, scolateli e strizzateli bene.
In una ciotola unire il resto degli ingredienti e aggiungere infine i germogli.


Questo banchan si può conservare fino ad una settimana nel frigorifero.



mercoledì 20 maggio 2020

Spinaci al Sesamo (Siguemchi namul)







Come ho più volte detto e come avrete capito dalle mie ricette, sono appassionata di cucina etnica e di quella orientale in particolare.

Una vera è propria scoperta per me è stata la cucina coreana che avevo mangiato qualche volta qui a Roma e un paio di volte in Giappone, e che avevo trovato curiosa e piccante., ma nulla di più perché la trovavo molto simile alle altre cucine orientali.


Il viaggio in Corea del Sud mi ha aperto un mondo di odori, sapori e consistenze nuove, ma anche un modo diverso di concepire la tavola  e il mangiare insieme (in Corea si usa molto cucinare alcuni piatti direttamente a tavola condividendo con i commensali la pentola/piatto centrale).Il pasto coreano, che consiste nella portata principale e del riso,  inizia e viene accompagnato per tutta la durata dai Banchan, una specie di tapas servite in tanti piccoli contenitori e che, nei ristoranti, possono essere richiesti all'infinito.Si tratta di preparazioni a base vegetale, il più delle volte di verdure fermentate come il famoso Kimchi, oppure  sottaceti e piccole insalate.
Quello che vi presento oggi è appunto un banchan e ci servirà anche per la preparazione di una ricetta che preparerò tra qualche giorno.
Il nome coreano del piatto contiene il termine namul che  serve ad indicare verdure e altre erbe cotte al vapore, marinate o saltate in padella, condite con olio di sesamo, sale, aceto, aglio tritato, cipolle verdi a pezzetti, peperoncini essiccati e salsa di soia.
















SPINACI AL SESAMO 
(Siguemchi namul)

500 gr di  spinaci
1  cipollotto tritato
mezzo spicchio di aglio schiacciato
1-2 cucchiaini di sesamo tostati
2 cucchiai di olio di sesamo tostato
2 cucchiaini di salsa di soia

In una pentola di acqua bollente cuocere gli spinaci per circa 30 secondi, scolateli e strizzateli bene.
In una ciotola unire il resto degli ingredienti e aggiungere infine gli spinaci.


Questo banchan si può conservare fino ad una settimana nel frigorifero.







venerdì 15 maggio 2020

Involtini Primavera





Ho una vera e propria passione per la cucina orientale.
Con la cucina cinese, che è stata anche la prima cucina etnica mai provata in vita mia, fu amore a primo assaggio.

Per la cucina giapponese invece ho patito abbastanza prima di scoprirne la bontà e mi ricordo che la prima esperienza con il sushi fu qualcosa di terribile.
Intendiamoci: vi parlo di periodi in cui non esistevano gli all you can eat e i ristoranti giapponesi a Roma si potevano contare sulle dita di una mano ed erano decisamente cari (come lo sono ancora se si tratta di veri giapponesi).
Ci sono voluti mesi qui a Roma e ben 4 lunghi viaggi in  giro per il Giappone per farla diventare una delle mie cucine preferite.

Dopo il viaggio in Corea del Sud, mi sono appassionata ai sapori forti, piccanti e decisi della cucina coreana e tra breve, a quarantena terminata, spero di poter andare a reperire tutti gli ingredienti per poter sperimentare le ricette che ho trovato su un bellissimo libro che mi è stato recentemente regalato.

Tornando alla cucina cinese non potevo non provare a fare in casa i famosi involtini primavera.
Si tratta di una versione taroccata e  facilitata perché ho comprato già pronte le cialde di riso per avvolgerli, ho inserito la carne nel ripieno e infine li ho "fritti" nella friggitrice ad aria (spero che nessun cinese legga mai questa eresia altrimenti mi verrà strappato il passaporto e non potrò mai più abbandonare i confini italiani).







Involtini primavera con carne


una confezione di cialde di riso (io le trovo facilmente nei negozi di alimenti etnici)
200 gr di carne macinata
1 carota
del cavolo verza o del cavolo cinese 
Germogli di soia (io non li avevo e non li ho messi)
un porro o un cipollotto
salsa di soia
Olio di semi


Tagliate in modo sottilissimo carota e cavolo verza.
Nel wok o in una padella mettete a scaldare un solo di olio di semi con il cipollotto affettato.
Aggiungete la carne macinata, la verza e la carota.
Sfumare con la salsa di soia e lasciar cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti.

Lasciar raffreddare

Qui comincia la fase più complicata della ricetta.
Preparare una grande ciotola con acqua fredda, immergerci un foglio di riso e lasciarlo ammorbidire per circa 30/40 secondi. Dovrà risultare parecchio appiccicoso.

Spostarlo con delicatezza su un piatto e mettere un po' di  ripieno al centro, chiudere i lati prima da destra e da sinistra e poi dall'alto e dal basso.

Friggere gli involtini in olio caldo.

(oppure come me potete metterli nella friggitrice ad aria).












lunedì 11 maggio 2020

Pasta con la Zucca



Si è sempre detto che le cose semplici sono quelle più belle, quelle che bisogna ricercare e tenere con cura.

Spesso si è portati a pensare che il semplice sia quasi sinonimo di mediocrità.
Una persona semplice è una persona un po' così, poco brillante, senza grandi slanci o grandi ambizioni.

Secondo me, invece,  una persona semplice è una persona non ama rompere le palle, una che sta bene a tal punto con se stessa, da non dover mai utilizzare stratagemmi o finte per sovrastare il resto delle persone, molte delle quali, nel tentativo di apparire, le migliori, le più belle, le più intelligenti, non fanno altro che creare problemi al prossimo.

Ma se uno se ne vuole restare pacificamente nella sua semplicità può farlo senza apparire stupido o inetto?

Perché spesso la definizione "persona semplice" coincide con "persona fessacchiotta"?
Non può essere invece che sia proprio questa persona, nel suo non mischiarsi con i vostri giochetti, ad esservi superiore?

Vabbè, dopo questa lugubrazione mentale, eccomi con una ricetta semplice, ma non fessacchiotta, che ho comunque voluto vestire a festa per presentarla a voi in tutto il suo splendore.




Pasta con la Zucca 
(ricetta per 2 persone)


500 gr di zucca
180 gr di pasta mista
aglio, olio e peperoncino
un cucchiaio di zucchero
sale
parmigiano a piacere

Pulite e tagliate la zucca, metterla a cuocere in una pentola  ricoperta di almeno 8 cm di acqua con sale, aggiungere uno spicchio di aglio, un filo di olio e lasciar cuocere a fuoco lento pr almeno 30 minuti (la zucca dovrà risultare morbida sei dovrà sfaldare al tocco con la forchetta).

Aggiungere un cucchiaio raso di zucchero e del peperoncino.
Schiacciare con la forchetta nella pentola i pezzi più grandi di zucca e riportando tutto ad ebollizione aggiungere la pasta (controllare sempre che la minestra non si asciughi troppo e nel caso mettere altra acqua).

Far cuocere la pasta lasciandola al dente, spegnere il tutto e lasciar riposare un paio di minuti.

Servire calda, aggiungendo del parmigiano (se piace).









martedì 5 maggio 2020

Brioche con lo Yogurt










La colazione è decisamente il mio pasto preferito!

Io adoro da sempre la colazione salata e sopratutto in vacanza,  poterla fare ogni mattina, è una vera e propria coccola.

Durante l'organizzazione del viaggio, sopratutto se si tratta di viaggi all'estero, un elemento discriminante nella scelta di un hotel piuttosto che di un altro è sicuramente la selezione di alimenti salati presenti nel buffet della colazione (e per questo io e Mario ci trasformiamo in veri agenti 007 per scoprire foto e recensioni in merito e poter effettuare la scelta più golosa).

La mia colazione salata preferita? Quella fatta durante i nostri viaggi in Oriente  a base di riso, pesce grigliato, sottaceti, alghe.  (sono consapevole che la maggior parte di voi non capirà, ma i gusti sono gusti....)

Qui a casa ci coccoliamo con la colazione salata solo la domenica con un paio di toast e più raramente con del riso in bianco con il tonno (solo per sentire meno la nostalgia delle vacanze) e quindi per la maggior parte della settimana ripieghiamo du yogurt, biscotti, pane e marmellata oppure su qualche preparazione dolce preparata in fretta e furia dalla sottoscritta (non sono affatto brava con i dolci.. devo farmene una ragione).

Questa Brioche è comunque un buon compromesso tra una preparazione che sembra elaborata e difficilissima e invece la meraviglia di poter inserire tutti gli ingredienti in planetaria e limitarsi poi a fare solo le palline per farle lievitare!


Ecco a voi la ricetta super di questo dole facile facile da tuffare nella vostra tazza della colazione...





Brioche con lo yogurt

500 gr di farina
100 gr di zucchero
120 gr di yogurt greco
20 gr di lievito di birra
2 uova
gocce di cioccolato
un po' di albume e dello zucchero per effetto lucido a brioche sfornata


Unite tutto gli ingredienti, impastare con l'ausilio di un mix elettrico o planetaria.
Lasciare lievitare fino a quando sarà raddoppiato di volume.

Prendere l'impasto, sgonfiarlo un pochino e formare cinque panetti posizionandoli nello stampo precedentemente imburrato o oliato.
Lasciare ancora lievitare per almeno un ora e poi infornare a forno caldo 180 gradi per 40 minuti al massimo.

Unire l'albume e lo zucchero e poi spennellare a brioche appena sfornata per fare l'effetto lucido.














venerdì 1 maggio 2020

Tortino di spinaci









In questi giorni d'isolamento a casa ho avuto tanto modo di riflettere sui rapporti che a volte creiamo con persone che non stimiamo affatto  e che siamo costrette a frequentare.
Ecco, io non sopporto le persone che si mostrano per quello che non sono in realtà, le persone false e quelle viziate al punto tale da pensare che il mondo giri esclusivamente intorno a loro e alle loro necessità, che sfruttano il lavoro degli altri per farsi belle oppure usano le scorciatoie pensando di essere più furbe degli altri.

Queste persone le tollero poco e ho imparato a trattarle con sufficienza e ad allontanarle dalla mia vita, perché riescono a tirare fuori il peggio di me.

Oggi è così.
Oggi sono contro le persone con la sindrome da "Re Sole" e vorrei dirvi che non contate un cappero, che vivete in un mondo falsato dal vostro ego e che ogni volta che cercare di coinvolgermi nei vostri giochetti per avere il mio appoggio, non fare altro che allontanarmi ancora di più. 

Pensate che dichiarandomi mie amiche io ne sia felice? 
Io mi vergogno invece ad essere considerata tale, perché sono solo costretta dagli eventi a frequentarvi.

Comunque è fantastico sfogarsi qui sopra, perché sono sicura che queste persone non perderebbero mai il loro prezioso tempo in attività che non siano finalizzate al loro tentativo di risplendere e quindi non leggeranno mai quello che ho scritto (meglio così perché finito il periodo d'isolamento sarò comunque costretta a frequentarle nuovamente).

Passando di palo in frasca eccomi con una ricetta come sempre veloce, buona e d'effetto, una ricetta senza sindrome da Re Sole, ma buona nella sua umiltà.






TORTINO DI SPINACI

500 gr di spinaci
250 gr di ricotta di mucca o pecora
un uovo
parmigiano
sale, noce moscata
pangrattato


Pulite e lessate gli spinaci, farli freddare e strizzarli tanto, tanto, tanto....
Aggiungere la ricotta, l'uovo, il parmigiano, il sale e, se piace la noce moscata.

L'impasto risulterà molto morbido e si può decidere di metterlo in frigo per un oretta.



Trasferire l'impasto in uno stampo leggermente unto  oppure formare delle polpette ( in questo caso sara necessario passarle nel pangrattato e adagiarle su di una teglia coperta con la carta da forno).

Infornare a 200 gradi per 25 minuti.


lunedì 27 aprile 2020

Spaghetti alla Puttanesca






A volte le ricette più semplici risultano quelle più buone,  quelle a cui ricorri nei periodi no, quelle che riesci a fare ad occhi chiusi, o quasi, anche nei periodi in cui la testa si trova in un mondo parallelo rispetto al corpo.

Questo è un periodo in cui mi capita spesso di non aver la testa per cucinare, per pensare a ricette nuove e strabilianti e soprattutto in cui sento la necessità di rifugiarmi nelle "routine" per sentirmi coccolata e al sicuro. Il mio comfort food di questo periodo??

Gli spaghetti al pomodoro o gli spaghetti alla puttanesca!

A Roma si chiamano in questo modo, ma forse nel resto del paese hanno un nome meno scandaloso e più elegante.
Da voi come si chiamano???
Chissà da cosa deriva questo nome? Forse era il piatto che preparavano le meretrici ai clienti dopo averli sedotti? Chissà..
Nella capitale si tende a dare una nota di folclore a tanti piatti: per esempio la mia mamma chiamava la pasta burro e parmigiano la "pasta dei cornuti" perché era un piatto super veloce da preparare al marito di ritorno da lavoro per la pausa pranzo, dopo aver passato tutta la mattina con l'amante.

Comunque ecco a voi la ricetta di questi spaghetti....



Spaghetti alla puttanesca


180 gr di spaghetti  (ma io spesso ne faccio di più)
un barattolo di pomodori pelati
uno specchio di aglio
una manciata di capperi sottosale lavati per bene
una ventina di olive di Gaeta denocciolate
olio extra vergine
sale e un po' di peperoncino (ma lo potete anche omettere)


In un pentolino mettere a soffriggere l'aglio nell'olio, aggiungere i pomodori pelati schiacciati con la forchetta e infine i capperi,  le olive insaporendo con sale e peperoncino (non abbondate con il sale perché i capperi danno già parecchio sapore.

Lasciar cuocere a fuoco lento per almeno 30/40  minuti e poi condite gli spaghetti .

Buon appetito

sabato 18 aprile 2020

Orecchiette con crema di Piselli e Calamari croccanti




Questo periodo fare la spesa è diventato il mio incubo.
Cerco di andare al supermercato non più di una volta a settimana perché mi stresso troppo.

Arrivo al supermercato con la mia bella lista della spesa (ipotizzando quello che mi servirà per tutta la settimana) e comincio a girare per gli scaffali in preda alla paura di dimenticarmi qualcosa.

Arrivo spesso a fine scorte con poche cose nel frigo e in dispensa, ma spesso proprio da questa necessità di tirare fuori comunque qualcosa di buono senza dover andare a fare la fila al supermercato, mi porta ad inventare piatti che sembrano usciti da un ristorante stellato (me lo dico da sola.. me la canto e me la suono).

Questa è una di quelle ricette che si possono fare se si hanno dei calamari nel freezer, una busta o barattolo di piselli e del pane avanzato





Orecchiette con crema di Piselli e Calamari croccanti


200 gr di orecchiette (io nel freezer ho la scorta di quelle baresi)
3/4 calamari (ma penso che vadano bene anche gamberi, seppie e similari)
un barattolo di piselli oppure dei piselli surgelati già bolliti
prezzemolo
aglio
olio
sale e pepe
pane raffermo
un pochino di vino bianco 

Preparare i piselli frullandoli con olio (cominciate con un cucchiaio alla volta e poi valutate in base ai vostri gusti), sale e pepe fino a farli diventare una crema morbida.
Aggiungere in caso un pochino di acqua oppure aumentate la quantità di olio. 
Io spesso nella crema di piselli aggiungo anche della menta fresca (ma sono gusti)


Prendere il pane raffermo e grattugiarlo (oppure utilizzate quello gia grattugiato), aromatizzarlo con un filo di olio,  l'aglio e il prezzemolo sminuzzati, sale e pepe.
Impanare i calamari con questo composto e poi cuocerli in una padella antiaderente leggermente unta.
Sfumare con pochissimo vino bianco (non deve essere freddo di frigo, ma a temperatura ambiente).

Cuocere le orecchiette a adagiarle sulla crema di piselli e ricoprire con con i calamari grigliati

A piacere si può aggiungere un po' di pangrattato fatto rotolare in padella con olio e sale.

Servire caldissimo 




martedì 14 aprile 2020

Biscotti Ripieni





Questa Pasqua non la dimenticheremo mai.
Tra qualche anno forse ricordando questi giorni riusciremo anche a sorridere ripensando a tutto questo.

Al momento io non capisco come sto dentro: una continua altalena di emozioni contrastanti, di stati d'animo che fanno a botte per cercare di prevaricare uno sull'altro.
Passo da entusiasmi facili e ottimismo a paure più o meno ingiustificate e pianti improvvisi.

Ho ritirato fuori un aspetto del mio carattere che odio e che per morti anni avevo pensato di essere riuscita a migliorare:  una forma di pretesa assurda di essere considerata il centro del mondo da tutte le persone care e una ossessione per essere sempre coinvolta in ogni attività.
Come conseguenza estrema di questa mia assurda pretesa mi chiudo a riccio in una forma di offesa silenziosa sul genere "Ora sparisco e vi faccio vedere io".
Io l'ho sempre chiamata la sindrome del Calimero e per me, che solitamente sono una persona solare, allegra e super mega attiva dal punto di vista sociale, ritrovare questo aspetto del mio carattere così buio e negativo è una vero e proprio micro trauma.
Razionalmente mi rendo conto che mi sto comportando male e in modo infantile, ma in questo periodo di quarantena nella mia testa c'è ben poco di razionale!

Per addolcire la mia mattinata, scacciare i pensieri funesti e non ammorbarvi troppo (ma c'è qualcuno che legge ciò che scrivo? boh), mi sono messa  a spulciare le foto di archivio e ho trovato questi biscotti semplicissimi e molto buoni (merito di una marmellata davvero super).




Biscotti ripieni di marmellata 


600 gr di farina 
2 uova
300 gr di burro a temperatura ambiente
200 gr di zucchero a velo
1 pizzico di sale 
1 bustina di vanillina

Marmellata a piacere per il ripieno

Preparare la pasta frolla  unendo tutti gli ingredienti  (io uso la planetaria anche per la frolla, ma se impastate a mano cercate di non scaldare troppo l'impasto). 
Avvolgetela in una pellicola e mettetela a riposare in frigo per un paio di ore (questo passaggio non è strettamente necessario, ma io mi trovo meglio a maneggiare una frolla che ha riposato piuttosto che una appena impastata).

Stendete la frolla e tagliate dei dischi tondi (un bicchiere rovesciato sarà l'ideale), posizionate un cucchiaino scarso di marmellata (oppure cioccolata) in ogni disco a richiudete a mezza luna.

Andranno cotti in forno a 180 gradi per circa 15/20 minuti ( ma controllateli spesso perché spesso i tempi di cottura variano da forno a forno e in base alla dimensione dei biscotti).




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